Volgarizzamento pratese della «Farsaglia» di Lucano

Con introduzione, glossario e indice onomastico

A cura di Laura Allegri. Premessa di Piero Fiorelli

Di ser Arrigo Simintendi, volgarizzatore pratese, il primo in Prato e un dei primi in Toscana a cimentarsi arditamente in prosa letteraria, aveva fatto conoscere qualcosa il cavalier Lionardo Salviati quando s'era messo alla ricerca dei testi di lingua del Trecento da proporre come fonti di pura e sicura toscanità. Il suo catalogo di cinquecentocinquantaquattro «libri del miglior secolo», stampato in apertura al secondo volume degli «Avvertimenti» nel 1586, faceva posto con giudiziose lodi anche all'Ovidio maggiore, all'Ovidio delle «Metamorfosi», reso in volgare da ser Arrigo intorno al 1335.
Da allora, due secoli e oltre, il testo di quella riduzione in prosa ebbe la ventura di non esser conosciuto dal pubblico cólto italiano, dal pubblico di chi leggeva libri, se non nella forma di frammenti sparsi, tagliuzzati ad arte per dare esempi di rari vocaboli e di più rareaccezioni: erano i passi d'autore che s'inseguivano e si ripetevano dall'una all'altra delle prime quattro impressioni del «Vocabolario» della Crusca. Non si potevano ancóra dire fuori della regola, in lessicografia, le citazioni a stampa cavate da testi a penna, per tutto il resto inediti.


Dalla Premessa di Piero Fiorelli

  • Pagine: LXXIII, 250
  • Editore: Accademia della Crusca - Gruppo bibliofili pratesi "Aldo Petri"
  • Anno di edizione: 2008
  • ISBN: 978-88-89369-10-4
  • Disponibile:
  • Collana: Scrittori italiani e testi antichi

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