L’intervento si propone di incoraggiare un rinnovamento dello studio della grammatica nelle scuole e di illustrare un modello che fa posto alle acquisizioni durature della ricerca linguistica degli ultimi decenni. La grammatica non è applicazione passiva di regole. Le regole, non imposte ma condivise, si distinguono in prescrittive e descrittive. Il lavoro didattico sulle prime mira a far acquisire ai discenti una sicurezza adeguata alle diverse situazioni d’uso; lo studio delle seconde porta alla consapevolezza delle strutture sulle quali si basa la competenza del parlante. Quando la lingua offre repertori di opzioni, lo scopo è rendere lo studente consapevole delle ragioni delle sue scelte. Il modello di grammatica proposto è inclusivo: la lingua è una confederazione di strutture diverse che possono essere descritte con strumenti diversi, forniti dalla grammatica generativa, dalla teoria della valenza e dalla linguistica del testo. Le distinzioni proposte tra relazioni grammaticali e forme di espressione motivate da relazioni concettuali, regole e scelte, ha un vantaggio duplice: aiuta lo studente ad affrontare problemi diversi con strumenti cognitivi diversi, e costruisce un ponte tra lo studio della frase semplice e complessa e della morfologia da un lato e i testi dall’altro.