La Svizzera e l’Italia hanno in comune l’italiano come lingua ufficiale, ma le differenze negli esiti comunicativi, testuali e stilistici sono notevoli e meritano un’indagine a tutto campo che vada oltre lo stereotipo del burocratese. In questo senso, il volume è più della semplice raccolta delle relazioni tenute all’omonimo convegno del 2023: offre uno spaccato organico della diversa gestione linguistica di vari tipi di testo normativi o amministrativi nei due paesi, senza trascurare affondi teorici essenziali, sulla nozione di linguaggio giuridico, sulla traduzione o sui manuali di redazione. Nel complesso si constata una maggiore semplicità e coerenza dei testi svizzeri rispetto a quelli italiani, vuoi per una maggiore volontà di precisione ed esaustività di questi ultimi, vuoi per l’esasperato formalismo italico di contro alla sobrietà dei testi elvetici, vuoi, ancora, per il filtro della traduzione che promuove nel sistema burocratico svizzero una particolare attenzione alla dimensione linguistica. Spicca in generale la centralità data alla testualità in tutte le sue componenti al fine di rendere chiara un’informazione sempre più complessa da trasmettere al cittadino.