a cura di Nicoletta Maraschio e Domenico De Martino
Si può abbandonare del tutto la propria lingua madre nella formazione universitaria? È giusto, è possibile? Il tema ha animato un dibattito, ancora in corso, dopo l'annuncio dato dal rettore del Politecnico di Milano di voler avviare dal 2013 i corsi magistrali e dottorali in inglese, escludendo l'italiano dalla formazione superiore di ingegneri e architetti. Diverse sono state le reazioni e l'Accademia della Crusca ha cercato di costruire un momento di dialogo e confronto sul tema che, oltre a essere di grande attualità, coinvolge svariati ambiti: politico, giuridico, culturale e sociale.
Sono stati invitati a partecipare rappresentanti dell'università, del mondo giuridico, scientifico e linguistico, accademici della Crusca stranieri, scrittori e altri studiosi e personalità di molteplici settori culturali. Il volume raccoglie i numerosi interventi, differenti nella forma e nel contenuto: dai diversi modi di concepire l'università alla costituzionalità di una decisione che esclude la lingua ufficiale della Repubblica, da un uso pubblico socialmente e culturalmente rilevante al confronto tra cultura scientifica e cultura umanistica e tra ricerca e divulgazione, fino agli sbocchi professionali dei laureati in Italia e ai possibili modelli di sviluppo economico e sociale. ("Percorsi", 151)
Indice
pp. 317-21
N. Maraschio, «Lingua italiana, identità da salvare»
Il mattino, 24 febbraio 2013
N. Maraschio, «Ricchi di molte lingue»
C. Kyenge, «L'orgoglio della parola»
Il sole 24 ore, 14 luglio 2013
Scheda bibliografica
Biblioteca dell'Accademia della Crusca
C. Magris, «L'università in inglese pericolo per l'italiano»
Il corriere della sera, 25 luglio 2012
Nell'edizione critica curata da Giuseppe Nava è ricostruito con rigore filologico il lungo itinerari...
Il volume contiene l'edizione critica, ad opera di Carlo Delcorno, delle 92 prediche che il frate do...