I volgarizzamenti trecenteschi dell'Ars amandi e dei Rimedia amoris

Edizione critica a cura di Vanna Lippi Bigazzi

La moda, o l'esigenza, di volgarizzare costituisce dagli ultimi decenni del Duecento fino alla metà del Trecento un fenomeno imponente e gravido di conseguenze nella nostra cultura letteraria. Se volgarizzare dal francese significa essenzialmente venire incontro ai gusti di un punto pubblico borghese disponibile per ragioni sociali ad acculturarsi, il volgarizzare latino, specialmente i testi classici, esprime una tendenza più complessa e più significativa. Malgrado i puntuali prologhi dei volgarizzatori che sottolineano spesso l'utilità pratica delle loro opere, l'esigenza divulgativa non è, per questa serie di traduzioni, quella prevalente; si tratta infatti spesso di testi che, volgarizzati o no, interessano comunque una élite culturale.
I volgarizzamenti presi in esame in questa edizione critica riguardano due dei testi fra i più presenti nella cultura medievale: gli ovidiani Ars amandi e Remedia amoris. Si tratta di quattro volgarizzamenti in prosa realizzati nel corso del Trecento: tre toscani per i quali abbiamo Arte e Rimedi (l'abbinamento è presumibile per ragioni di tradizione e di stile, ma non dichiarato) e un quarto veneto, concernente solo l'Ars, probabilmente un po' più tardo degli altri (l'unico codice che lo tramanda è datato 1388).

Dalla Prefazione.

  • Pagine: 1166
  • Formato: 2 voll.
  • Editore: Accademia della Crusca
  • Anno di edizione: 1987
  • ISBN: 88-87850-43-7
  • Disponibile:
  • Collana: Scrittori italiani e testi antichi
  • Numero in collana: 9

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