Come Paolo D'Achille, presidente dell'Accademia della Crusca, ricorda nella Premessa, oggi, grazie alla donazione dell'erede Mara Carocci, l'Accademia ospita nel suo Archivio i cospicui materiali d'interesse sinologico appartenuti ad Agostino Biagi (1882-1957), tra i quali spiccano diverse traduzioni in cinese della Commedia. Tre primi studi al riguardo sono ora raccolti in questo volume. Il primo saggio, della stessa Carocci, illustra la vicenda umana del Biagi che, dopo un fondamentale periodo in Cina quale missionario francescano, rientrato in Italia, ribelle a ogni costrizione, fu perseguitato dal fascismo e, passato alla Chiesa Battista, anche dalle autorità cattoliche. La duratura passione per la cultura e la lingua cinese lo spinse a tradurre, in più versioni, il poema dantesco. Nel secondo saggio Luca Pisano ricostruisce, con saldo rigore filologico, lo straordinario impegno del Biagi nella traduzione del canto I dell'Inferno. Il terzo contributo, di Emanuele Banfi, indaga in particolare il processo di traduzione del celebre verso «libertà va cercando…» (Purgatorio I, 71) con speciale attenzione per la resa cinese della dantesca e tutta "occidentale" nozione di libertà.
Indice
(p. 131)
Premessa di Paolo D'Achille
(pp. 5-6)
Dante in cinese, Un'impresa italiana di Maurizio Scarpari
In «Corriere della Sera», 3 novembre 2024, p. 23.
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